Polo d'Infanzia
"Don Bosco"
Nido e Scuola dell'Infanzia
Un percorso educativo dai 12 mesi ai 6 anni
Polo d'Infanzia
"Don Bosco"
Nido e Scuola dell'Infanzia
Un percorso educativo dai 12 mesi ai 6 anni
Nido d'Infanzia
La sezione Nido accoglie 21 bambini dai 12 ai 36 mesi, in cui vi operano quattro educatrici.
Scuola dell'Infanzia
La scuola dell’infanzia può accogliere 40 bambini dai 3 ai 6 anni, divisi in due sezioni, nelle quali operano quattro insegnanti.
La Nostra Storia
La Scuola dell’Infanzia “Don Bosco” di Pieve Cesato è nata nell’anno 1943 quando le Suore Francescane Lauretane dell’Istituto Ghidieri vennero alla Pieve, chiamate dall’Arciprete Sante Minghetti, per sfuggire ai pericoli della guerra. In questa comunità le cinque suore accettarono di buon grado di accogliere i bambini e offrire loro un’assistenza, un aiuto e momenti di catechesi. Con la venuta di Don Valentino Donati, venne costruita una vera e propria Scuola Materna (1957); questa divenne luogo di formazione e di collaborazione con i genitori dei bambini e le famiglie della Comunità della Pieve e di quelle limitrofe.
La ricerca della migliore qualità è, oggi, un imperativo costante per ogni istituzione, ovviamente anche per una Scuola Cattolica, come la nostra. Una chiara e rispettosa ispirazione ai valori del Vangelo e al metodo educativo di Don Bosco, un’intuizione pedagogica attenta alle reali esigenze dei bambini, sono state e sono il fondamento di un’azione educativa tesa a promuovere la personalità infantile in modo completo ed armonico sotto il profilo: corporeo, intellettuale, psico-affettivo, spirituale-religioso. La nostra Scuola è una Scuola autonoma di ispirazione cattolica, aderente alla Federazione Italiana Scuole Materne (FISM), paritaria, cioè riconosciuta dallo Stato in data 5 giugno 2001. La nostra scuola svolge un servizio pubblico vero e proprio e per questo è sempre stata aperta a tutti. Da una parte essa rispetta la laicità delle persone e dall’altra offre una sua identità di valori nel quadro di un progetto educativo-formativo aperto alla visione trascendente della persona.
Dite: “È faticoso frequentare i bambini”. Avete ragione. Poi aggiungete: “Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli…”. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. È piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi, sulla punta dei piedi. Per non ferirli.
Janus Korczak
La Nostra Scuola
“… Punto fondamentale della nostra attività educativa è l’aspetto relazionale.” Riteniamo che ogni esperienza proposta sia autenticamente educativa, cioè contribuisce realmente allo sviluppo della persona, nella misura in cui questa si sente osservata e accompagnata dallo sguardo partecipe dell’adulto di riferimento. Il gioco, l’attività spontanea e strutturata, si rivelano tanto più valide pedagogicamente quanto più l’educatore interagisce col bambino, non necessariamente a livello verbale, ma giocando anche e soprattutto sugli aspetti non verbali della comunicazione, importanti all’interno di tutte le relazioni autentiche. In questo modo il bambino mette in atto il processo di costruzione del mondo e di attribuzione di senso alle cose, rapportandosi all’adulto “interlocutore” e “specchio”, che stimola la sua curiosità; valorizza e rinvia al bambino le sue emozioni; rassicura e stimola l’attività di esplorazione e scoperta; dà fiducia al bambino mentre muove i primi passi verso la conquista di abilità e di autonomia, verso la costruzione della propria identità.